La mia raccolta Olive e Olio 2021 a San Vincenzo

Anche quest’anno siamo arrivati alla raccolta in un’annata sempre diversa dalle precedenti. Parafrasando quello che sentii dire anni fa a Renzo Cotarella sui vigneti di Antinori, mi serviranno almeno dieci anni per capire cosa possano dare gli olivi di questa nuova azienda in recupero da un abbandono trentennale.

In generale in Italia seppur con differenze tra Nord, Centro e Sud, l’annata 2021/22 si presenta migliore per qualità e quantità rispetto alla precedente 2020. Le gelate e le grandinate che hanno colpito la produzione olivicola del Nord con il conseguente forte ritardo della fioritura e la diffusa siccità delle regioni meridionali, hanno risparmiato in parte le olivete di San Vincenzo.

A inizio Ottobre ho iniziato il raccolto nella parte di oliveta recuperata nel 2019. Le mie olive, biologiche, non sono moltissime quest’anno ma sono sane. L’annata era iniziata con una buona fioritura e allegagione, favorite dalla posizione delle olivete collinare e molto luminosa, esposta ad anfiteatro davanti al mare. Tra Giugno e Luglio ho sofferto una certa cascola per un attacco di Tignola e poi in Agosto per la siccità ma comunque sono giunto a questi giorni con una discreta produzione. Le prime partite di olio extra vergine d’oliva biologico si presentano con un buon profumo e colore verde tenue. Gusto fresco, piccante e amaro leggeri. Nel complesso un olio equilibrato come piace a me.

Anche la resa, intorno al 13%, per un’oliveta biologica e quindi caratterizzata dalla necessità di iniziare la raccolta presto per contenere gli attacchi di Mosca olearia, può essere giudicata buona se si considera che è stata realizzata intorno al 10 Ottobre. Stimo, personalmente, che sulla toscana litoranea complessivamente potremo avere una produzione ridotta quasi del 50% mentre in quella interna un calo non superiore al 25%. Ciò favorirà l’ingresso in Toscana di partite di olio nazionali ma anche spagnole e del bacino mediterraneo. Se questi flussi favoriranno una certa stabilità del prezzo dell’extra vergine sullo scaffale nella grande distribuzione, metteranno come sempre i consumatori nella situazione di dover distinguere tra olio Toscano, olio italiano e non europeo.

All’opposto la situazione delle fattorie toscane, che garantiscono un prodotto più che made in Italy perché fatto con le olive dell’azienda e per questo soggetto a costi sempre crescenti. Quest’anno la mia bottiglia da 500 ml di olio e.v.o. biologico costerà 15 euro e il bag in box da 5 litri 70 euro cioè 14 euro il litro.

Segnalo che in Puglia nel Salento, territorio flagellato dalla Xylella Fastidiosa, malattia che ha portato alla distruzione di impianti olivicoli centenari e bellissimi, stanno entrando in produzione i primi nuovi impianti di Favolosa, varietà di olivo resistente alla Xylella e paragonabile un po’ alla nostre varietà Frantoio e Leccino.

Infine mi auguro che si possano trovare nel Piano di Sviluppo Rurale di prossima pubblicazione, le risorse finanziare per il recupero e la valorizzazione delle olivete abbandonate, elementi caratteristici del nostro paesaggio toscano che altrimenti rischia di perdere la sua dolcezza.

 

Condividi adesso
Raccolta olive a San Vincenzo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.